La Stanza Cicerone
Questa camera prende il nome dal primo figlio illustre di Arpino romana, Marco Tullio Cicerone. L’ampia camera è dotata di letto matrimoniale ed affaccio diretto su Piazza Municipio; è dotata di servizio igienico con vasca idromassaggio; gli arredamenti sono d’epoca e risalenti alla fine dell’ottocento. La camera permette l’accesso agli altri spazi destinati al soggiorno ed allo svago nonchè alla comoda cucina.
Servizi
• Bollitore tè / macchina caffè
• Doccia
• Asciugacapelli
• Accappatoio
• Radio
• Frigorifero
• Zona soggiorno
• Prodotti da bagno in omaggio
• WC
• Lavastoviglie
• Lavatrice
• Bagno privato
• Riscaldamento
• Cucina
• Vasca o doccia
• TV a schermo piatto
• Divano
• Pavimento in marmo
• Zona pranzo
• Utensili da cucina
• Asciugamani e lenzuola disponibili a pagamento
• Armadio e guardaroba
• Forno
• Piano cottura
• Tostapane
• Bidet
• Prodotti per le pulizie
• Macchina da caffè
• Vista città
• Asciugamani
• Biancheria per la casa
• Tavolo da pranzo
• Piani superiori accessibili solo tramite scale
• Stand appendiabiti
• Carta igienica
• Campanello di emergenza nel bagno
• Vino e champagne
• Bottiglia d'acqua
• Cioccolatini o biscotti
• Pattumiere
• Calici da vino
• Lettini e culle per bambini
• Shampoo
• Bagnoschiuma
• Presa elettrica vicino al letto
• Cuscino ipoallergico
• WiFi gratis
Tariffe
Matrimoniale o Doppia: 60€ per notte
Doppia uso singolo: 40€ per notte
Colazione italiana inclusa
Un po di storia
Marco Tullio Cicerone nacque nel 106 a.C. in territorio diArpino, da famiglia equestre nella villa paterna alla confluenza del Liri col Fibreno e sempre si considerò un puro Arpinate, quasi continuatore del grande conterraneo Mario. Ben presto fu inviato a Roma dove studiò Retorica e Diritto, ma anche Filosofia e Lettere e completò la sua preparazione ad Atene e a Rodi. Il suo cursus honorum iniziò nel 76 a.C. con una rapida e inarrestabile ascesa: fu questore nella Sicilia orientale, poi edile curule, pretore nel 66 a.C. e console nel 63. La sua oratoria robusta ed euritmica gli aveva aperto la strada alle affermazioni politiche. Le Verrine, le Catilinarie, le Filippiche furono i momenti più alti della sua oratoria; il De legibus, il De officiis, il De republica, le Tuscolanae sono l'espressione del Cicerone pensatore, studioso, interprete dell'anima latina. Le Epistolae, infine, sono il documento che ci rivela l'umanità, l'inquietudine, i dubbi e le angosce dell'uomo Cicerone. Mori nel 43 a.C a Formia.